venerdì 31 maggio 2013

Beppe, sei tu il miracolato della rete

Mi sembra anche normale che Rodotà avrebbe dovuto chiamare al telefono Grillo per dirgli che aveva qualche perplessità sul suo progetto politico invece che andarlo a spiattellare al Corriere.
Una critica sui giornali Grillo non se la meritava proprio, lui che è sempre così carino e dolce con tutti.

No, dai, seriamente: spiegatemi com'è che Rodotà doveva chiamare Grillo senza rilasciare interviste al Corriere e lui, Grillo, dal suo blog si sente in diritto di insultare liberamente tutti. Tranne se stesso.
Il fatto quotidiano


martedì 28 maggio 2013

L'esercito di Silvio è uno scherzo, vero?

La Repubblica

Non c'è limite al peggio.
Qualche voce scandalizzata e fermamente contraria si alzerà dal Pd o resterà tutto avvolto nel silenzio del non-possiamo-dire-niente-altrimenti-il-governo-cade?

mercoledì 22 maggio 2013

Per favore Matteo

Evita almeno questo. Almeno. Questo.

Bella ciao, Don Gallo

Il titolo non è frutto della mia fantasia (magari), ma di quelli dell'Espresso. Mi piaceva però e quindi eccolo qui.

Bella ciao, Don Gallo.
Il prete di strada. 
Il prete degli ultimi. 
Il prete partigiano. 
Il prete comunista. 
Il prete col pugno alzato. 
Il prete che cantava bella ciao. 
Il prete col sigaro e una bandiera rossa. 
Il prete rivoluzionario. 
Il prete vicino ai lavoratori, agli operai, ai più poveri.
Il prete di tutti, tranne che delle alte gerarchie ecclesiastiche. 
Il prete sempre impegnato nel civile. 
Il prete nelle piazze. 
Il prete tra la gente.
Il prete anche un po' mio. 


Se c'è una chiesa in cui credo è solo la tua, ciao Don Gallo. Bella ciao.

Il mio paradosso

È che prima, e per prima intendo tipo due mesi fa, quando il Pd si dichiarava, e tutto sommato veniva considerato ancora, di sinistra, io protestavo. Mi ostinavo a non prendere nemmeno in considerazione l'ipotesi di votarlo, perché no, per me non lo era, di sinistra. Molto più democristiano, molto preso da Monti più che dall'alleato Vendola. E mi ostinavo a non prendere in considerazione di votarlo nonostante fosse l'unico modo per non far vincere Berlusconi. Bisognerebbe andarli a cercare quelli che hanno fatto campagna elettorale proPd con questa motivazione.
Avevano visto bene, eh?
Comunque, dicevo. Prima, del Pd non me ne fregava niente. Non mi piaceva e basta. Non mi fidavo e mi limitavo a non votarlo. Punto.
Adesso invece, che il Pd continua a dichiararsi di sinistra, ma non è più considerato tale praticamente da nessuno di quella base che la Finocchiaro non sapeva che cosa fosse (l'avrà capito nel frattempo?), adesso il Pd, di colpo, mi interessa.
È un po' un paradosso, forse. Certo, non è che voterei mai un Pd del genere, ci mancherebbe. Non l'ho votato prima, figuriamoci adesso. Però. Però magari un Pd diverso lo voterei, non è nelle crisi che nascono le cose migliori, quelle più inaspettate? Ecco, da questa crisi della sinistra italiana che dura da quando mi ricordo, più o meno, magari riuscirà a nascere una sinistra nuova. Non dico migliore, perché ci vuole davvero uno sforzo minimo, dico una sinistra vincente. E per trasformare questo Pd allo sbando e moribondo in qualcosa di vincente, che continui a chiamarsi Pd o PincoPallino, ci vuole uno sforzo enorme. Chi si candida per cambiarlo, questo Pd, ha tutta la mia stima. Davvero.
Adesso lo seguo, il Pd, più di prima. E più di prima mi interessa. Più di prima sono arrabbiata e, al tempo stesso, speranzosa.
È un controsenso tutto questo? L'ennesimo mio ottimismo politico ingiustificato che tra due giorni mi provocherà mal di pancia e una scarica di brutte parole contro quelli di cui mi ero fidata?
Chi lo sa.

lunedì 20 maggio 2013

Ma quanto mi piace questa prima pagina?

E non solo la prima pagina eh.

Una cosa giusta

Aveva detto Renzi. Rottamare. Rivoluzionare il Pd. Togliere il Pd dalle mani di chi è stato dirigente di Pds, Ulivo, Unione e infine Pd senza ottenere niente, a parte casini.
Adesso mi rinnega l'unico concetto che condividevo apertamente nella sua politica.

Capiamoci, se il problema è la parola sbagliata e ne vuole trovare un'altra per esprimere lo stesso concetto va bene, chi se ne frega di una parola, ma se invece adesso che è diventato il pupillo salvatore del Pd rinnega anche il concetto che l'ha reso famoso allora no, non andiamo d'accordo nemmeno su quello. 
La Repubblica
Non è che Renzi riesce nell'impresa di farmi pensare che forse forse abbia ragione Maroni?

Che cosa faceva Epifani prima?

Il fatto quotidiano
Ah, ecco. Il segretario della Cgil.

sabato 4 maggio 2013

Doveva farlo per forza il sottosegretario

La Biancofiore?
Il rispetto degli altri è proprio solo del ministero delle pari opportunità?
Mi sorprende che Letta abbia scoperto oggi, dopo un'intervista su Repubblica, quello che la ragazza super pidiellina non ha mai nascosto di pensare. E mi sorprende anche che per punizione non l'abbia tolta da qualsiasi incarico, no, troppo semplice. Solo spostata. Dalle pari opportunità alla pubblica amministrazione.
La domanda sorge spontanea: ma doveva proprio farlo il sottosegretario la Biancofiore? E poi perché dobbiamo pretendere rispetto solo da chi si occupa delle pari opportunità?
Io rispetto lo esigo da tutti. Punto.