martedì 7 gennaio 2014

Sui primi giorni dell'anno [di Fassina che se ne va, Bersani che per fortuna resta e animalisti da me incompresi]

- Renzi inizia a starmi un po' più simpatico. Ha addirittura prodotto le dimissioni di Fassina! Solo per questo ha guadagnato dieci punti. Poi vedremo che altro combina.

- Bersani è stato molto male e per un po' ho avuto sinceramente paura. Come ogni volta che succede qualcosa del genere il popolo della rete ha avuto l'esigenza di dire la sua. Un tweet per Bersani non si nega a nessuno. Così si è alzato un coro di elogi e un coro di desideri di morte immediata. È molto triste tutto questo, sia da un lato che dall'altro. Non mi piace questo bisogno che abbiamo tutti di dover dire una cosa su qualsiasi cosa, soprattutto tragica. Muore un cantante, di cui magari fino al giorno prima ignoravamo l'esistenza, e di colpo postiamo sue canzoni. Muore Mandela e sembra che non ci siano più razzisti. Ma zitti, ogni tanto, proprio non ci sappiamo stare?
Perfino Beppe Grillo si è sprecato a parlar bene di Bersani, quando, mi sembra di ricordare, fino a pochi mesi fa era un morto, una mummia, ecc. ecc. Trionfo dell'ipocrisia.
Certo, allora che bisogna fare? Augurare sinceramente la morte o essere falsi e augurare una pronta guarigione? Penso che esista una terza via: se il politico Bersani non ti piace, se non te ne frega niente dell'uomo, piuttosto che scrivere cose cattive che magari se ci fosse la tua faccia vicino neanche diresti, stai zitto. Forse vogliamo tutti i nostri quindici minuti di notorietà, ma c'è modo e modo. E certi toni, in ogni caso, non li condivido.
E penso sinceramente che Bersani, almeno l'uomo, se non anche il politico, non li avrebbe affatto meritati.

- Sullo stesso argomento del punto precedente. Sono rimasta scioccata dai commenti di certi animalisti sotto quel video di Caterina, la ragazza che deve la sua vita alla sperimentazione animale. Adesso, io non sono una scienziata, sono immersa negli animali, non compro pellicce, sono contraria alla sperimentazione animale per i cosmetici, ma santo cielo. Come si può dire che la vita di un topo vale più di quella di una persona? Come si può arrivare ad augurare la morte a una ragazza solo per tutelare una manciata di topi o chi per loro? Come?!?! Metti sul piatto della bilancia una persona, un embrione e un topo. La persona vince su tutto e se serve sacrificare gli altri due per salvare la prima, ben vengano tutti i tentativi. Mi chiedo se chi ha scritto quelle minacce abbia mai visto qualcuno stare male, mi chiedo se penserebbe le stesse cose se Caterina fosse stata sua sorella, sua figlia, una sua amica.
A volte credo che gli animalisti vivano in un posto tutto loro, completamente fuori dalla realtà. Magari vivono in città e non hanno la più pallida idea di quello che significa allevare un animale. Oppure magari comprano un cane e lo tengono nei loro quaranta metri quadri di casa, forse gli mettono addosso un bel vestitino e lo coccolano come un figlio, ma cavolo, un cane non è un figlio. E siamo sicuri, animalisti, che un animale viva bene in un appartamento in città? Dal mio punto di vista, di ragazza di campagna, no. Gli animali hanno bisogno di libertà e di affetto e se l'affetto si può dare ovunque, la libertà no. Perciò piantatela di parlare di topi e di fare le codine ai cagnolini come fossero bambine: non lo sono.
Gli uomini sono una cosa, i cani un'altra. Non sto dicendo che i primi siano migliori, anzi, spesso penso proprio il contrario. Sta di fatto però che non sono la stessa cosa.
Non ho le competenze per dire se sia possibile una sperimentazione medica non animale, l'unica cosa che voglio è che chi è malato possa avere una possibilità. E mi dispiace se cento topi moriranno, ma nessuno si accorgerà della loro assenza. Dell'assenza di una qualunque Caterina invece una famiglia sentirà sempre il peso.
Amo gli animali, ma gli animalisti proprio non li capisco. Le cose devono tornare ad avere il giusto peso, le stiamo confondendo troppo.

Buon 2014, comunque.

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