martedì 3 dicembre 2013

Bersani vs Renzi [Post scritto il 1 dicembre 2012. Che ingenua che sono.]

Ho deciso. Andrò al ballottaggio e metterò una crocetta su un nome che non mi piace fino in fondo, ma che credo sia il meno peggio.
Non so se votare adottando la strategia del male minore sia giusto, però pensare Renzi come guida del centrosinistra mi fa ribrezzo, soprattutto considerando tutto quello che ha combinato in questi ultimi giorni.
Si è dato la zappa sui piedi, io ero una di quelle elettrici di Vendolache si sarebbe astenuta volentieri al ballottaggio, ma dopo quel modo di Renzi di fare campagna elettorale che mi ricorda tanto quello del fu (speriamo) Berlusconi, ho deciso di andare a votare.

Voterò Bersani. Sono praticamente costretta a farlo, anche se mi dispiace pensare che votando lui voto tutti quelli che gli stanno intorno. Il PD non è mai stato il mio partito, non lo diventerà nemmeno domenica. Voto Bersani perché credo sia migliore di Renzi, sperando comunque che il risultato ottenuto dal giovanotto fiorentino al primo turno sia sufficiente per far cambiare qualcosa in quel partito. Perché, anche se voto l'usato sicuro, in un certo senso penso che Renzi abbia ragione quando dice di voler mettere in panchina quelli che giocano titolari da decenni. Come Renzi, io D'Alema ad esempio non lo tollero. Se solo il giovanotto fiorentinoavesse avuto idee un po' più in linea con le mie penso che avrei fatto molta meno fatica a votarlo, perché in effetti lui sarebbe una novità nel panorama politico italiano.
Le sue idee però purtroppo cozzano troppo con le mie e poi Renzi ha quella faccia da paraculo che non mi ispira affatto fiducia. Di bello ha almeno l'accento toscano, troppo affascinante.

Al primo turno ho dato un voto di cuore e di pancia.
Io il profumo di sinistra lo sento lì, in quella faccia pugliese, in quel partito che doveva essere un seme piantato per far crescere un'Italia migliore. 
Non sono per niente sicura che Bersani profumi di sinistra, lui in sé forse sì, ma non quelli che ha intorno. La Bindi, Fioroni, Veltroni hanno più la puzza dei democristiani che di quelli di sinistra. 

Penso che forse sarebbe sbagliato da parte mia, elettrice di Vendola, non andare al ballottaggio perché non c'è più chi io avrei voluto come guida di questa coalizione. Penso in fondo che la democrazia sia anche questo: accettare che democraticamente sia eletto qualcuno di diverso da chi avremmo voluto. Non importa poi chi ha votato al primo turno, non importa se sono state persone di destra scontente che si sono buttate su Renzi. Il risultato è questo e poiché deriva da una consultazione popolare, deve essere accettato.
Sono rimasta molto delusa dalla percentuale di Nichi Vendola, anche se razionalmente sapevo che vedere un ballottaggio tra lui e Bersani era pressoché impossibile.
L'importante è che sia chiaro che il mio cuore era lì domenica scorsa e lì resterà, anche mentre metterò quella crocetta domenica, storcendo la bocca.
Spero tanto che Bersani non mi deluda, che ci sia ancora in lui, da qualche parte, quel ragazzino che aveva deciso di essere comunista per aiutare chi ne aveva più bisogno. La crocetta la metterò con un certo scetticismo, ma sarei ben lieta di ricredermi.
Mi auguro che Sel abbia peso nel governo che verrà, che possa indicare una strada da percorrere insieme. Senza Casini.

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