martedì 3 dicembre 2013

Un seme piantato per far crescere un futuro migliore [cit.]* [Scritto il 22 febbraio 2013. Non dire governo finché non ce l'hai nel sacco.]

Cinque anni fa non avevo ancora diciotto anni, mancavano pochi mesi alla mia maggiore età. Non potevo votare, perciò prendevo i volantini fuori dalla scuola con la bocca un po' storta. Tanto non mi sarebbero serviti, anche ammesso che fossi stata indecisa.
Ho controllato sulla scheda elettorale: la mia prima volta alle urne risale al 6 giugno 2009, in quell'occasione si votava per comunali, europee e provinciali. La mia prima crocetta l'ho data al sindaco che avrei voluto, si trattava di una lista civica antiPD praticamente, una lista che vedeva uniti tutti gli altri partiti. Insomma il mio primo voto è stato frutto di molti dubbi, ero proprio indecisa. Alla fine in un piccolo comune come il mio l'appartenenza politica conta fino a un certo punto, le persone le conosci tutte e puoi votare prima la persona che il partito. Almeno questo è quello che ho pensato quando ho scrocettato un simbolo di sinistra a sostegno di un sindaco centrista. Almeno sarebbe stato uno nuovo, non i soliti che sono lì da quando mi ricordo. Ovviamente il mio primo voto ha perso.
L'anno dopo ho votato per le regionali.
L'anno dopo ancora per il referendum. Quella è stata la votazione che ricordo con più affetto. Mi sembrava che quella vittoria fosse decisiva, pensavo che se si fosse raggiunto il quorum, al governo ci sarebbe stato un terremoto. Quella è stata la volta in cui ho sentito tutta l'importanza della mia crocetta. La volta in cui ho pensato di valere qualcosa anch'io, come ognuno di noi.
Nello scorso dicembre ho votato alle primarie, non c'ero mai andata alle primarie del PD, perché non ho mai sentito il PD come mio partito. Quelle di dicembre però erano primarie di coalizione e candidato c'era anche il mio politico preferito, perciò sono andata anch'io. In quell'occasione ho dato il mio voto più di cuore, perdente anche in quel caso. Il ballottaggio è stata tutta un'altra storia, il voto è diventato di testa, l'obiettivo era votare il meno peggio. Oggi, a distanza di mesi, non sono più tanto sicura che la mia testa in quel momento abbia funzionato.
E domenica finalmente voterò alle politiche. Ah, le politiche sono tutte un'altra cosa. Purtroppo potrò votare solo la scheda rosa, mannagia! Mia sorella mi ha detto: bhè, stai contenta, vuol dire che sei giovane! Quello di domenica sarà di nuovo un voto di cuore, forse si sentirà un po' solo nel mio piccolo seggio, circondato da chi è pronto a votare PD tutta la vita e da chi voterà Grillo per protesta. Pare che in Umbria il Movimento 5 Stelle sia al momento il primo partito, questo è quello che dicono i sondaggi e questo è quello che si percepisce al bar o per strada: gli ex berlusconiani non hanno niente di meglio di Grillo, dicono così. E per protesta lo votano.
Io non lo capisco il voto di protesta.

Credo che il momento del voto sia l'unico momento in cui siamo davvero tutti uguali, l'unico istante in cui ognuno di noi vale uno, a prescindere da qualsiasi altra cosa. E quindi penso che non dovremmo sprecare l'unica occasione che abbiamo per essere tutti uguali, per sommare le nostre unità e costruire qualcosa di più grande, qualcosa che ci rappresenti, qualcosa che possa migliorarci.
Il discorso che ha fatto Bisio a Sanremo lo trovo vero: forse quei politici che abbiamo sono quelli che ci meritiamo noi italiani. Forse per un Silviontolo lì, in bella vista, ce ne sono migliaia tra noi, nel popolo, pronti a guardare solo al proprio orticello senza preoccuparsi degli altri. E quanti Grilli parlanti ci sono tra noi? Quanti sono pronti a mandare tutto all'aria, a parole, perché tanto sono tutti uguali? Quanti aprono bocca a casaccio solo perché godono nel sentirsi osannati, quanti si limitano a dire solo quello che gli altri vogliono sentirsi dire? Quanti evitano le domande e i confronti e rimangono chiusi a riccio dietro le loro grida? E chissà quanti Bersani ci sono, chissà quanti indecisi, chissà quanti incoerenti. Chissà quanti un giorno tendono la mano all'uno e poi all'altro senza il minimo di logica? Così, solo per provare ad andare d'accordo con tutti, tanto per provare a mettere tutti insieme in un'ammucchiata che non ha nessun punto d'incontro.

Voterò Sel perché voglio una sinistra di governo e penso che se il partito di Nichi Vendola riuscisse a prendere una buona percentuale di voti avrebbe più peso e sarebbe più in grado di spostare l'asse di governo a sinistra. Il PD da sé tenderebbe più al centro e quindi serve un contrappeso. Il mio è un voto di cuore, un voto che so che implicherà dei compromessi poi, se vinceremo, ma so che implicherà anche il governo e credo che le esperienze delle sinistre falce e martello del passato recente facciano capire che con loro può anche bastare così. Che non serve a niente barricarsi dietro belle idee ed essere sempre contro a qualsiasi cosa, se poi non si è mai in grado di decidere. Se poi non si arriva mai al luogo dove si decide. La sinistra deve andare al governo e Vendola ce la porterà. Forse farà scelte che non condividerò, forse accetterà cose che mi faranno storcere il naso, ma in fondo immagino che per governare insieme bisogna scendere a patti. Anche la nostra Costituzione è nata da un grande compromesso.
Io mi fido del mio voto.
Nichi Vendola è la politica come dev'essere per me. Vorrei tanto che avesse l'occasione per dimostrare che quello che ha fatto in Puglia può farlo anche in tutta Italia. La sua politica mi fa sognare e questo è abbastanza per farmi andare a votare convinta tra due giorni. Il mio non sarà un voto a caso, non sarà un voto dato al meno peggio. Il mio sarà un voto dato a un sogno.

Il mese di febbraio c'ha già regalato due eventi che prima si pensava fossero impossibili:
1. Il Papa si è dimessso.
2. Il Milan ha vinto col Barcellona.
Visto che non c'è due senza tre direi che si possa realizzare anche una terza cosa impossibile:
3. Bersani che diventa presidente del governo.

Incrociamo le dita e andiamo a votare. Bene però eh!
*citazione di Nichi Vendola

Nessun commento:

Posta un commento