martedì 3 dicembre 2013

Un uomo perbene. [Pensieri per Bersani scritti il 28 febbraio 2013. E per la prima volta, in un mio post, compare Pippo Civati.]

Caro Pierluigi, quando l'altro giorno ti ho visto sul palco con quella faccia bianca cadaverica ho temuto che tu potessi scoppiare a piangere da un momento all'altro. Non importa se le lacrime non sono uscite, l'ho visto che stavi piangendo lo stesso. E anch'io, davanti la tv, stavo piangendo senza lacrime con te. In quel momento mi sono tanto pentita di aver parlato male di te negli ultimi mesi, anche se poi, in fondo, un po' di ragione ce l'avevo. Hai gli occhi buoni e una bella storia alle spalle: figlio di una famiglia normale potevi diventare il Presidente del Consiglio di un governo importante. E forse puoi ancora esserlo, il primo ministro, ma non so quanto l'eventuale governo sarà importante a questo punto.
La campagna elettorale è finita. Dimentichiamo quello che è stato e ricominciamo. Ti chiedo scusa per gli insulti, ma sai com'è, un leader si assume tante responsabilità. Si prende i meriti, se vince, e gli insulti, se perde o si mangia un vantaggio di proporzioni cosmiche. Anche se poi non sarà mai tutto merito, o colpa, sua. Ma tu questo lo sai e lo sapevi quando hai deciso di fare il politico.
Ci pensavo martedì, mentre guardavo la tua faccia sconvolta. Dev'essere difficile, per un uomo perbene, fare il politico. Se tu sei un urlatore e non te ne frega niente di niente non hai problemi, ma se sei uno taciturno, in punta di piedi, che non insulta mai nemmeno chi gli insulti se li meriterebbe, allora secondo me passi notti insonni a rigirarti nel letto tra punti interrogativi e incubi.
Scusami Pierluigi, per aver invocato Renzi. Magari Renzi non l'avrei nemmeno votato.
Essendo tu il leader di una coalizione di sinistra devi capire tante cose dal modo in cui hanno votato gli italiani. Vista la tua faccia l'altro giorno su quel palco credo che tu autocritica l'abbia già fatta. 
Devi sapere che negli ultimi due giorni sono diventata una bersaniana convinta, io che non lo sono mai stata. Ti prego, Pierluigi, non cambiare di un millimetro la tua linea. Non ascoltare quello scemo di quel laureato alla Normale di Pisa coi baffetti che non ha capito niente di quello che vogliono gli elettori della sua coalizione. Non ascoltarlo, Pierluigi. Tu non sei come lui, non sei un paraculo dalemiano. Sei un ottimo mozzo della tua nave, come capitano hai lasciato un po' a desiderare, ma ora basta rivangare il passato e perdersi in chiacchiere insignificanti sul cosa sarebbe stato se. Dopo la batosta stai facendo bene. Non schiodarti da quella posizione. Sono un'ottimista di natura Pierluigi, quindi penso che la fiducia dei grillini, in qualche modo, ce l'avrai. Conviene a entrambi, no? Tu dimostri di aver capito il messaggio e loro dimostrano di saper anche costruire oltre che distruggere. 
Sai, ieri parlavo con un elettore di Berlusconi (uno che ha ammesso di averlo votato), non gli è piaciuto il tuo discorso e la porta chiusa in faccia al suo partito. A me invece è piaciuta, anzi, sbattila più forte la prossima volta. Ti ho votato io e devi accontentare me, non gli altri. Quindi continua così.
Quello che fa il capitano di una nave è prendersi gli onori e anche gli oneri quando le cose non vanno bene. A me sembra che tu l'abbia fatto. A me sembra che la faccia su questa vittoria mancata, su questa mezza sconfitta, tu ce l'abbia messa nel modo in cui mi aspettavo. Lunedì ero furibonda e se ti avessi avuto tra le mani ti avrei strozzato. Guardavo le proiezioni e pensavo che dovevi dimetterti. Adesso non ne sono più tanto convinta. Hai fatto bene a restare. Se fossi andato via saresti stato un vigliacco, invece sei restato a bordo e hai dettato una linea che condivido. E che mi auguro si realizzi. 
Dimentica i D'Alema, dimentica tutti i Veltroni. Tieniti stretti i giovani del tuo partito, sono loro il futuro, siamo noi. 
E se ci tieni al futuro del centrosinistra e del tuo partito, e lo so che ci tieni, molla i vecchi del partito e le loro teorie suicide e ascolta le nuove leve.
Guarda che se ti comporti bene faccio finta di dimenticare che potevamo essere già tranquillamente seduti al Governo se solo ci fossimo svegliati prima. 
Pierluigi, uomo perbene con gli occhi buoni, puoi ancora fare qualcosa di importante o almeno di sensato per me che sono, indirettamente, una tua elettrice. Forza eh! 

Nessun commento:

Posta un commento